Recensione Europa Edizioni

“Passo ancora giorni interi a pensare a Sofia. Penso a quanto sia entrata prepotentemente nella mia vita, stravolgendola; al come sarebbe stato tutto senza di lei, naturalmente, ma anche a come io stesso sarei stato diverso da quello che adesso sono”

Sofia è stata il suo punto di non ritorno. Giulio lo sa bene e solo adesso riesce a rendersene pienamente conto. Il momento in cui la sua vita è collassata, in cui le sue certezze, su cui aveva costruito una famiglia e una professione, progressivamente crollano. Sofia forse è la sua ossessione, la possibilità di evadere da quella cortina di certezze che lo aveva avvolto, forse tutto questo ma non solo. Giulio Peroni è un patologo forense, abituato (se è possibile abituarsi a certe efferatezze) a non farsi trasportare emotivamente dai casi che studia e su cui indaga.

Sofia è scampata ad un misteriosoincidente in cui sono rimaste uccise madre e sorella e attorno a cui sembra agitarsi un mistero più che un semplice, anche se tremendo, caso di cronaca nera.

Giulio decide controvoglia di conoscere la giovane sopravvissuta. E quell’incontro in una corsia d’ospedale a farà partire per lui un vorticoso conto alla rovescia verso “il punto di non ritorno”.

Mario D’Agostino costruisce un romanzo psicologico magnetico dalle forti contaminazioni thriller. La narrazione è spezzata, alterna diversi piani temporali che si danno il cambio sempre rivolti a questo famigerato “punto di non ritorno”. Come davanti ad uno specchio infranto ogni brano riflette le contraddizioni del nostro protagonista, l’inaspettato e insospettabile cambiamento in cui Sofia lo sta trascinando.

Da abile narratore, Mario D’Agostino fa del dialogo lo strumento privilegiato con il quale il protagonista si scopra, al di là delle finzioni e delle sicurezze dietro alle quali si è sempre trincerato. Il lettore percepisce già da subito che Sofia non sarà un incontro casuale nella vita di Giulio, un momento transitorio, una comparsa scampata ad una brutta storia di sangue.

Anche Giulio, in fondo, percepisce la forza di quell’incontro, ma la strada che lo porterà a lei sarà più tormentata di quello che il nostro protagonista potrà anche solo immaginare.